Esito del sondaggio sul VDP
Un’intervista, su ilGiorno del 7 Maggio 2019, per conoscere – fino ad allora – i risultati scaturiti dal sondaggio sul VDP.
Come di consueto, il testo lo decide il giornalista.
Succesivamente è stato pubblicato un audio sull’argomento su radiohangar46
L’INZIATIVA – Il COMANDANTE GUIDUCCI VERIFICA LA PREPARAZIONE DEI PILOTI CON DOMANDE ONLINE
Il sondaggio del veterano del volo: «Poca preparazione»
FATTORI DI RISCHIO Regole poco chiare e scarsi investimenti in formazione e sicurezza nell’ambito delle complesse procedure d’atterraggio.
MILANO
«SCARSA preparazione, regole poco chiare, pochi investimenti in formazione e sicurezza». Fattori che, secondo il comandante Gianni Guiducci, 15 mila ora di volo all’attivo, sono alla base dei risultati «preoccupanti» di un sondaggio anonimo online rivolto ai piloti d’aereo che ha voluto lanciare lo scorso dicembre per verificare la preparazione tecnica sull’avvicinamento strumentale non di precisione, procedura di atterraggio basata sull’impiego di radioassistenze che forniscono solo indicazioni sulle manovre laterali da compiere, seguite da una parte a vista. Un sistema che riguarda circa il 15% sul totale di avvicinamenti-atterraggi effettuati prò capite.
HANNO risposto alle due domande a risposta multipla – con diverse opzioni da scegliere sul comportamento da tenere durante un avvicinamento strumentale – un nutrito numero di piloti. Alla prima domanda corredata da precisi dati di volo, che simulava un atterraggio con un volo di linea (quindi con un codice di comportamento fissato dalla compagnia) ha risposto esattamente solo il 57% del campione, mentre il restante 43% ha scelto una delle risposte errate. La seconda domanda poneva invece il problema mantenendo invariate le condizioni, ma nell’ipotesi di un «volo per diletto» (privato o aeroclub), quindi con la possibilità di scegliere al di fuori dalle regole fissate dalle compagnie. E, in questo caso, la percentuale di errori è salita. «Hanno risposto esattamente il 36% – sottolinea Guiducci – mentre le risposte sbagliate sono state il 64%. Un dato che ha una sola lettura: sul lavoro sono diligenti, ma non hanno compreso le motivazioni delle regole». Guiducci gestisce un canale YouTube seguitissimo dagli addetti ai lavori e ha scritto il libro “ Handling the Circling ” sulla circuitazione, la fase condotta a vista di un avvicinamento strumentale durante la quale l’aereo abbandona il segmento di avvicinamento finale per allinearsi lungo una pista che non è ubicata in posizione conveniente. Con anni di esperienza alle spalle, senza voler fare allarmismo solleva una chiara questione sulle regole. Nel suo libro aveva chiesto una nuova regolamentazione per garantire che un tipo di avvicinamento aeronautico di saltuaria applicazione operativa avvenga sempre nella massima sicurezza.
IL CIRCLING richiede, per le regole delle Authority del volo, una visibilità minima di 2.400 metri per i velivoli più usati dalle compagnie. Questa distanza viene considerata «insufficiente» in uno studio, riportato nel libro. In sintesi basandosi su analisi matematiche, geometriche e trigonometriche nella categoria C degli aerei la distanza ottimale di visibilità sarebbe ben oltre tale valore «tanto che alcune compagnie indicano per parte loro 4.000 metri». Guiducci ha analizzato anche il caso dell’Aeroporto di Ciampino, dove le cartine di avvicinamento richiedono di nuovo solo 2400 metri di visibilità minima, mentre una nota richiede di vedere la pista da un punto distante circa 6000 metri. Come è possibile?
Andrea Gianni