Settimanale RADAR
Un amico e collega inglese è venuto a sapere di una mia intervista su “Settimanale Radar” di diverso tempo fa e me ne ha chiesto una copia. Ho pensato di fare cosa gradita di postarla sul sito affinchè lui possa leggerla tradotta utilizzando l’icona delle traduzioni.
Per la verità ve ne è una copia nell’area ” sfogliabili “; ma ho dovuto ribatterlo affinchè possa essere letto anche nelle altre lingue, cliccando sul mappamondo in alto a destra.
Un’intervista sul mio amore per gli aerei, apparsa nell’Aprile 2016.
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MARTESANA – L’EX PILOTA BOLOGNESE ORA VIVE A SEGRATE E VANTA 15MILA ORE DI VOLO
La vita ad alta quota di Gianni, tra passione ed attenzione alla sicurezza
Ci racconta l’amore per il volo e la sua carriera. Ha pubblicato un libro su una procedura d’atterraggio: “Lancio un messaggio importante”.
■ Ha Iniziato a volare nel lontano 1965. quando aveva 18 anni, ed ha smesso nel 2006. Gianni Guidacci ha visto l’evoluzione tecnologa degli aerei ed ha deciso di scrivere un libro sul “circling”. una complicata procedura di atterraggio. Quando è nata la passione per il volo?
“A sei anni, sono salito per la prima volta su un aereo ed ho deciso che sarebbe stato il mio mestiere”.
Il mestiere del pilota è in continua evoluzione. Ci sono sempre novità e cambiamenti.
“Non si smette mai di studiare ed imparare. Ormai è tutto molto tecnologico, basti pensare che a bordo c’è un computer dove si può inserire il piano di volo, praticamente potrebbe portare da solo l’aereo a destinazione”.
Tanti anni di esperienza. Con che compagnie aeree ha lavorato? Immaginiamo che per chi ha la passione per il volo essere in alta quota sia il massimo.
“Con tante compagnie (Alitalia. AirOne. Blu Panorama. VipAir ed EuroJet, solo per citarne alcune), ho girato davvero il mondo. Essere in volo è bello, anche se farlo con una compagnia è una responsabilità: quando arrivi a destinazione devi firmare fino a 19 fogli con un sacco di dati, praticamente sei un ragioniere. La cosa più bella è poter fare un volo e guardare dall’alto il mondo che c’è sotto, mi è capitato anche di poter osservare tutte le tonalità di un tramonto. Meraviglioso”
Adesso si usa molto anche il simulatore per preparare i piloti.
“Sì è un ottimo strumento per preparare chi vuole diventare un pilota e mantenere allenato chi lo è già. Ti dà la possibilità di sperimentare molte situazioni che poi incontrerai a bordo dell’aeroplano. Io stesso ho 15000 ore di volo e ben 2000 di simulatore”.
Negli ultimi anni la sicurezza e le misure adottate sono molto aumentate, si nota la differenza?
“Certo è tutto diverso. La sicurezza è aumentata sia nei confronti di chi deve prendere l’aereo, ma anche nei controlli che vengono operati sugli aerei stessi. Sono due procedure differenti, ma di uguale importanza“.
Le è mai capitata una situazione delicata durante quarantanni di carriera?
“Si, sono cose che possono succedere. Però i problemi maggiori sono venuti da qualche passeggero che si è sentito male. Una volta capitò mentre ero alla guida di un volo partito dal nord della Germania che doveva atterrare in Italia, ma per fortuna riuscimmo a tenere sotto controllo la situazione’’.
Ha scritto questo libro sul “circling”, ci può spiegare come è nata questa decisione e che cosa spiega nella sua pubblicazione che, giova ricordarlo, è la prima cosi completa su questo argomento?
“Ho deciso di scrivere questo manuale sul circling dopo aver analizzato attentamente i dettami delle autorità competenti. Questo è un tema che non è mai stato approfondito con un manuale apposito. Certo ci sono dei piccoli scritti che descrivono la procedura, ma un lavoro cosi dettagliato non era mai stato fatto”.
Che cosè il circling?
“ Il circling è una procedura di atterraggio di rara applicazione operativa, potremmo dire che è la cenerentola delle procedure di atterraggio”.
Quando va applicata?
“Per applicarla bisogna avere sempre in vista la pista d’atterraggio. La descrizione può essere questa: se si inizia la procedura d’atterraggio con del vento laterale o del vento in coda si può decidere di non atterrare sulla pista che si ha di fronte, ma si va a compiere una specie di inversione a “u” per atterrare dal lato opposto .
La spiegazione è più approfondita e Guiducci, col suo accento bolognese, ci mostra schemi e disegni, visto che nel manuale che ha scritto vengono analizzati tutti i tipi più comuni di velivoli con le formule ed i dati forniti da ICAO (organizzazione internazionale aviazione civile) e dalla FAA americana.
“Il pilota deve sempre avere in vista la pista e può scendere dalla minima altitudine consentita solo se ha il contatto visivo col terreno e per atterrare deve essere stabilizzato”.
Guardando i dati dell’lCAO e dell’FAA di cosa si è accorto?
“I dati forniti dalle due autorità cozzano tra di loro. Non c’è accordo tra le velocità che deve mantenere il velivolo e la distanza entro la quale deve rimanere ed essere stabilizzato. Ho realizzato degli schemi che fanno capire come non sia possibile realizzare la procedura del circling con i dati prestabiliti. Di contro nel manuale suggerisco una tabella con i calcoli per ogni tipo di velivolo che spiega come sarebbe possibile rispettare tutti i dettami e portare a termine questa procedura”.
Quali soluzioni sono possibili?
“Direi che le autorità si devono incontrare per trovare una soluzione. Nessun allarmismo, che sia chiaro, il pilota può sempre interrompere l’avvicinamento, ma è importante lanciare un messaggio. Se questa procedura va fatta all’aeroporto di destinazione è tutto ok, ma se va fatta all’Aeroporto alternato (quello dove si atterra nel caso ci siano problemi nel primo) che succede?”.
Daniele Fossati
Da sinistra Gianni Guiducci alla presentazione di “ handling the circling “ ( gestire il circling ) avvenuta lo scorso 4 aprile. Al centro a sei anni, quando ha capito che la sua passione era il volo e nell’ultima foto poco prima della pensione, durante uno degli ultimi voli. Bolognese, ora vive a Segrate, vanta 15 mila ore di volo e 2 mila al simulatore, Ha collaborato alla formazione di molti giovani piloti ed è da sempre attento alle regole di volo e alla sicurezza.